Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè
Lc 20,37
RIFLESSIONE
VANGELO
Ap 11,4-12; Sal 143; Lc 20,27-40
Lc 20, 27-40 Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi - i quali dicono che non c'è risurrezione - e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: "Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello". C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie». Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: "Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe". Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui». Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.
19/11 SAB XXXIII° T.O. [I]
Mosè ha affermato che il Dio vivente, quello che gli ha parlato e gli ha cambiato la vita, si è fatto chiamare 'il Dio di Abramo'. Se Abramo fosse solo un mucchietto di ossa, che Dio sarebbe? Davvero ridicolo! Se quel Dio è vivo, è vivo anche Abramo: vive una vita che noi ancora non conosciamo, e perciò la chiamiamo 'risurrezione'.